La perdita di Giovanni Liotti ha avuto e continua ad avere un impatto doloroso e inestimabile per tutti coloro che lavorano nel campo della ricerca e della clinica in psicoterapia e per quanti siano venuti a contatto con la sua grandezza e con le sue opere. Opportuno ci sembra, dunque, condividere sul nostro sito uno dei suoi ultimi contribuiti, realizzato insieme a Benedetto Farina, e pubblicato sulla rivista "Cognitivismo Clinico", volume 15 del Giugno 2018.
In questo articolo vengono descritti la nascita e lo sviluppo di una delle aree fondamentali della psicoterapia cognitiva, che Liotti ha definito "cognitivo- evoluzionista" perché fondata sui principi della psicologia e dell'epistemologia evoluzionista. Quest'orientamento psicoterapeutico nasce dall'incontro con la teoria dell'attaccamento di John Bowlby e ha portato, all'interno della prospettiva cognitivista, una "svolta relazionale", rendendo più complessa e ampia la teoria psicologica del cognitivismo.
La prospettiva cognitivo-evoluzionista ha, infatti, dotato la psicoterapia cognitiva di una teoria dello sviluppo fisiologico e patologico e di una teoria del funzionamento psicologico generale, fondata sui sistemi motivazionali interpersonali innati e sui relativi schemi cognitivi basati sulle esperienze relazionali precoci. Inoltre, lo studio delle motivazioni sociali innate ha portato alla scoperta e all'approfondimento del loro ruolo all'interno della psicoterapia e nella regolazione della relazione e dell'allenza terapeutica.
La prospettiva cognitiva e la prospettiva evoluzionista trovano così una sinergia e una convergenza che ha portato ad una delle massime espansioni ed espressioni della teoria e della pratica clinica e psicoterapeutica, all'interno del complesso mondo del cognitivismo.
Fonte: Associazione di Psicologia Cognitiva