“Sindrome di Asperger: la lunga e tortuosa strada verso il senso di sé”

Autori:

Dott.ssa Maria Marino, Studio Napoletano di Psicologia Cognitiva SNPC. Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) di Napoli

Dott.ssa Maria Pia Riccio, Dott.ssa Rosamaria Siracusano, Professoressa Carmela Bravaccio. Dipartimento Scienze Mediche Traslazionali, UOSD di NPI Infantile, AOU Federico II, Napoli.

Nell’ultimo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5 - American Psychiatric Association – APA 2013), il termine "Spettro autistico" viene usato come continuum dimensionale, in cui le caratteristiche del disturbo sono linearmente distribuite. La sindrome di Asperger (AS) (DSM-IV-TR, APA 2000), alla luce di tale revisione, è stata eliminata come categoria diagnostica specifica.

Così, oggi si preferisce parlare “solo” di “Disturbi dello Spettro Autistico” (ASD), identificando le forme lievi, piuttosto che come AS, attraverso l'utilizzo di specificatori: basso livello di gravità, presenza di dotazione intellettiva nella norma o superiore alla norma, e assenza di deficit di linguaggio.

Di fatto, però, il termine “Asperger" viene tuttora utilizzato, tanto nella comunità scientifica e nella letteratura specialistica, che dalle stesse persone Asperger. Questo perché, certamente, si tratta di un termine molto radicato e noto, ma anche perché tale costrutto riesce indubbiamente a identificare una serie di caratteristiche psicologiche, identitarie e comunitarie, nonché a rappresentare una "cultura" di riferimento che, ad oggi, il termine "Spettro" non sembra essere in grado di esprimere e catturare.

Nel lavoro di breve sintesi critica, si propone una riflessione sul valore del termine “Asperger” come costrutto in grado di rappresentare elementi psicologici e comportamentali complessi e riferibili a un assetto identitario; dunque anche una riflessione sulla potenziale “perdita” di potere nell’accuratezza e nella sensibilità delle attuali categorie diagnostiche di rispecchiare e individuare elementi caratteristici e pregnanti. Inoltre, spunti di riflessione vengono posti anche in relazione al potenziale impatto della mancanza di un termine che è tuttora rappresentativo di una particolare dimensione della neurodivergenza, nella quale si identificano e si sentono rispecchiate tantissime persone Asperger nel mondo e che assume quindi, anche una rilevanza culturale e in un certo qual modo “politica”.

 Il lavoro è stato pubblicato sul numero di Luglio 2021 del Giornale di Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva della SINPIA.

Fonte: Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza

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