Il Lutto ed il tempo in cui accade, Dott.ssa Anna Sicolo - Studio Napoletano Psicologia Cognitiva

 "Alla sua tomba come a tutte quelle su cui piansi, il mio dolore fu dedicato anche a quella parte di me stesso che vi era sepolta".

                                                                                                 Italo Svevo

 

Il dolore per la perdita di un nostro caro è indubbiamente una delle dimensioni più complicate e al contempo profondamente naturale per l’essere umano. Le reazioni a questo dolore possono apparentemente differire ma seguono lo stesso processo, fronteggiando una sofferenza acuta, che spesso segna un prima ed un dopo nel percorso di vita che stavamo attraversando.

Studi etnografici ci dicono che il pianto e la rabbia vengono rintracciati in maniera trasversale nelle popolazioni e che la manifestazione pubblica del lutto invece, risente dei valori e delle caratteristiche di quel tipo di cultura (Stroebe e Stroebe, 1987).

Il lutto ed i suoi fenomeni emotivi, cognitivi e comportamentali, i suoi processi, sono stati ben approfonditi e molti autori intercettano alcune fasi, ognuna delle quali si attua con una ben precisa prospettiva: l’elaborazione della “perdita”.

Bowlby, nel suo libro “La Perdita” (1981) ben descrive la dinamica della riorganizzazione cognitiva, emotiva e profonda a cui l’essere umano è chiamato quando esperisce il dolore della morte di una persona cara.

Distingue 4 fasi caratterizzate da vissuti emotivi differenti (come collera,rabbia e tristezza), che trovano il loro motore comune nel bisogno di ricerca e ricongiungimento con la persona cara e la comune direzione in una riorganizzazione complessiva del suo sistema rappresentazionale. Il dolore si muove e si ri-significa in questo processo, la sua durata nel tempo è connessa ad elementi e caratteristiche di quella relazione, unica nel suo compimento.

Il momento in cui il lutto accade, però, è un tempo preciso, una finestra definita nella vita dell’individuo, una fotografia di un pezzo quotidiano della nostra esistenza.

Questo incide come un congelamento, un blocco o una sospensione di stati e processi che erano in atto in quel particolare momento evolutivo nel ciclo di vita di una persona. Il vissuto che accompagna questa dinamica di discontinuità è spesso un senso di perdita cupo, talvolta mitigato, ma angoscioso e profondo, lungo nel tempo.

                                              “Quel giorno ho perso una parte di mè” 

La “riorganizzazione”, quindi, in un’ottica di elaborazione del lutto, implica anche il recupero di quel tempo, di quel preciso momento nel mondo dove una parte di noi è rimasta, in quel dove in cui il lutto è accaduto.

 

Dott.ssa Anna Sicolo - Studio Napoletano Psicologia Cognitiva